Durante il primo anno di vita di un bambino prematuro, è molto frequente riscontrare l’insorgere di difficoltà legate all’alimentazione. Già durante lo svezzamento alcune aree di sensibilità del bambino prematuro posso influire negativamente sul suo naturale approccio al cibo.
Pur escludendo i prematuri affetti da specifiche patologie, circa la metà di loro manifesta difficoltà legate all’alimentazione.
Se un prematuro è molto piccolo, la sua alimentazione inizialmente può avvenire per via venosa (detta via parenterale), ovvero tramite una flebo che nei primissimi giorni può sfruttare la vena ombelicale. Questo accesso deve essere monitorato e accuratamente medicato per scongiurare rischi di malattie quali infezioni, può essere mantenuto aperto per una settimana, poi in genere deve essere sostituito se il neonato non è in ancora in grado di passare al solo nutrimento via sondino naso-gastrico.
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