Allattamento al seno

Per favorire il più possibile l’allattamento al seno del proprio prematuro e il mantenimento stesso della lattazione, in questo periodo di transizione, si può provare a trasmettere al piccolo la percezione della presenza del latte materno. E’ indispensabile tanta pazienza e ricordando sempre che i prematuri hanno bisogno di arrivare alle loro conquiste con i loro tempi, provare a:

-avvicinarlo al seno per farlo familiarizzare con l’odore
-stimolare la suzione a seno vuoto mentre il piccolo viene nutrito con la sonda naso-gastrica
-fargli percepire il sapore del latte materno direttamente sul capezzolo con una leggera pressione della ghiandola in modo che ne fuoriesca un leggero quantitativo

Quando il bambino può essere pronto si possono utilizzare i paracapezzoli per promuovere la suzione. Queste coperture si rivelano utili per favorire la suzione in particolare in quei prematuri che non hanno ancora ingrossato le guance a sufficienza per effettuare una buona presa sul capezzolo della madre, in questo modo gli risulta più facile rimanere attaccato.

Non bisogna dimenticare lo sviluppo del prematuro non è mai completamente lineare, ovvero a giorni di grandi traguardi possono seguire giorni in cui sembra tornare un po’ indietro. Se è riuscito una prima volta nella suzione è alquanto improbabile che questo significhi che da quel momento la mamma può allattare sempre il suo bambino, anzi lo sforzo che gli è stato richiesto è stato tale che probabilmente per qualche pasto riuscirà appena ad alimentarsi con il biberon.

In questa fase c’è bisogno di molta pazienza da parte della mamma che deve prima  provare ad attaccare il bambino, poi se ha mangiato poco integrare con il biberon e in seguito svuotare completamente il seno con il tiralatte per mantenere costante la produzione.

Anche se il neonato ha imparato ad alimentarsi completamente dalla madre, è fondamentale continuare la raccolta con una frequenza di 2-3 ore perché da un lato il quantitativo prodotto probabilmente è ancora superiore alla necessità reale del neonato e dall’altro durante la permanenza nella TIN la presenza della mamma non può garantire la copertura di tutti i pasti.

 

 

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