Gli strumenti della TIN

L’ambiente del reparto della Terapia Intensiva Neonatale ad un primo impatto può incutere molta  soggezione. Per questo è importante imparare a conoscerlo fin da subito per comprendere a fondo che tutto ciò che circonda il proprio piccolo è necessario alla sua salute. Gli strumenti cui è collegata l’incubatrice sono tutti indispensabili al monitoraggio continuo della funzionalità vitali del neonato, quali principalmente la respirazione, l’attività cardiaca, il dosaggio del nutrimento e dei medicinali. Vediamo qui di seguito quali sono i principali:

Incubatrice: E’ una culla termica nella quale sono tenuti i neonati pretermine poiché è in grado di riprodurre le condizioni ambientali adatte allo sviluppo del bambino in questa sua fase di immaturità. E’ in grado di isolare il neonato dall’ambiente esterno fornendogli adeguata temperatura, livello di ossigeno, umidità, insonorizzazione e sterilità dell’aria, e nello stesso tempo tramite alcuni oblò laterali permette l’accesso al bambino per la somministrazione delle cure o per il contatto dei genitori (vai all’articolo sull’incubatrice)

Monitor Quello dell’incubatrice visualizza la temperatura, il grado di umidità e la saturazione dell’ossigeno all’i interno dell’incubatrice stessa e la temperatura corporea del neonato (informazione che proviene da uncavetto con sensore di temperatura attaccato con un cerotto alla pelle del piccolo).  Visualizza inoltre anche i valori di questi parametri impostati che fanno scattare allarmi visivi o sonori in caso di variazioni significative rispetto a quanto impostato dal personale medico. Oltre a questo monitor è presente il monitor di controllo dei parametri vitali: questo secondo monitor è collegato ai cavetti che provengono direttamente dal neonato, e ne visualizza i parametri vitali. In particolare si riporta il battito cardiaco, il livello di saturazione dell’ossigeno nel corpo, la pressione arteriosa, la frequenza respiratoria al minuto.

I neonati gravemente prematuri non sono in grado di respirare autonomamente e hanno quindi bisogno di appositi tubicini che tramite la bocca o una narice apportano la giusta quantità di ossigeno ai suoi polmoni. A seconda della severità del sofferenza respiratoria sono presenti il ventilatore o il CPAP.

Il ventilatore neonatale E’ utilizzato in caso di insufficienza respiratoria soprattutto nei prematuri più piccoli che non controllano i muscoli inspiratori e non hanno effettuano quindi atti respiratori spontanei. Esistono diverse tipologie di ventilazione meccanica, in genere quella utilizzata per i prematuri lavora insufflando aria nelle vie aeree del neonato tramite dei piccoli tubicini endotracheali, e favorisce l’espirazione con il ritorno della pressione del ventilatore a livello della pressione ambientale, in questo modo i polmoni del neonato ritornano spontaneamente ad una posizione di equilibrio favorendo la naturale espirazione. L’apparecchio è dotato di un monitor per la visualizzazione e regolazione dei valori del gas insufflato quali il volume e la pressione che sono accuratamente seguiti e modificati secondo necessità dal personale della TIN perché sono strettamente legati alla gravità della sofferenza respiratoria del neonato e vengono modificati per stimolare non appena possibile l’attività respiratoria.

Il CPAP (Continuous Positive Airway Pressure) E’ un respiratore a  pressione  positiva continua delle vie aeree usato per migliorare l’ossigenazione che lavora con l’utilizzo di cannule nasali o endotracheali quando il neonato ha una respirazione spontanea e presenta patologie respiratorie meno gravi.

Il perfusore di medicinali: Il neonato all’interno dell’incubatrice in genere indossa solamente il pannolino per lasciare spazio ad eventuali tubicini, flebo o fili attaccati ai piedini o al torace, alcuni volti come si è visto al rilevamento dei parametri vitali legati alla respirazione e all’attività cardiaca, altri invece sono dei tubicini o flebo utili alla somministrazione di farmaci o in alcuni casi anche del nutrimento. Questo avviene tramite un perfusore di medicinali: questo strumento permette la somministrazione di uno o più farmaci per via endovenosa centrale (ad es. via ombelicale) o periferica ovvero attraverso una vena superficiale. E’ composto da uno o più rubinetti per la somministrazione simultanea di uno o più farmaci e un raccordo che collega il flacone o la siringa alla flebo del neonato. Può essere impostato per somministrazione automatica di farmaci e/o nutrimento.In caso di neonati molto immaturi anche il nutrimento infatti può essere somministrato direttamente in vena, questo perché il bambino particolarmente prematuro ha un apparato digerente ancora in formazione. In seguito può essere nutrito tramite un sondino nasogastrico fino al raggiungimento della maturità necessaria per deglutire e succhiare in autonomia.

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