Tra pochi giorni è Natale e avere un neonato in TIN rende tutto diverso e talvolta difficile.
La gente corre per negozi con le liste in mano, ci si inizia a scambiare gli auguri durante pranzi di lavoro e cene fra amici, si perfezionano i preparativi per la Vigilia o per il giorno di Natale… Ma per chi ha un neonato in Terapia Intensiva non cambia molto. Sempre le solite domande che non trovano risposte certe, sempre il solito parcheggio vicino dell’ospedale, sempre la grande gioia di avere una nuova piccola vita da accudire e sempre la fatica a trattenere le lacrime.
Chi frequenta i Reparti di Terapia Intensiva Neonatale non è raro che veda una coppia di genitori vicino ad un’incubatrice intenti ad osservare il proprio neonato: la madre con gli occhi pieni di emozioni e il padre che la cinge con un braccio come per sorreggerla e farle coraggio. Ma quanti di questi papà si sentono anch’essi una morsa al cuore e hanno gli occhi che a stento trattengono le lacrime, soffocando d’istinto un’emozione fortissima?
Nulla nella vita può preparare adeguatamente un padre all’improvvisa nascita di un figlio prematuro.