La prematurità è in assoluto la prima causa al mondo di mortalità nei bambini durante il loro primo mese di vita. Sebbene il progresso della medicina neonatale abbia aumentato in maniera significativa le aspettative di vita dei bambini pretermine, il numero di questi neonati è in continuo aumento.
Ogni anno nascono nel mondo 15 milioni di bambini prematuri e di questi oltre un milione non riesce a sopravvivere.In media un bambino ogni 10 nasce prematuro, ma la distribuzione geografica di queste nascite è molto disomogenea. La prematurità ha un’incidenza del 6-8% nei Paesi sviluppati, ma raggiunge il 18% in alcuni Paesi dell’Africa Subshariana e dell’Asia del Sud.
Purtroppo proprio laddove i numeri sono più importanti c’è una maggiore carenza di strutture indispensabili alla sopravvivenza di questi neonati e questo contribuisce ad incrementare il “survival gap” (come è stato definito dalla Organizzazione Mondiale della Sanità) dei bambini prematuri in base alla ricchezza e al grado di sviluppo del Paese in cui vengono al mondo. Basti pensare che il 90% dei gravi prematuri (nati prima della 28ma settimana di gestazione) non sopravvive nei Paesi poveri, mentre per i Paesi sviluppati la percentuale è ridotta al 10%.
Nell’Africa Subsahariana e in Asia del Sud ogni anno si concentrano circa il 60% delle nascite pretermine, ma tra le zone con il maggiornumero diprematuri si trovano anchePaesi come il Brasile e gli Stati Uniti (circa mezzo milione all’anno), questo sottolinea la reale globalità del fenomeno.
Ad Aprile di quest’anno l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) ha diffuso il primo Rapporto Globale sulle Nascite Pretermine (Born Too Soon), dove per la prima volta viene censito a livello globale il fenomeno della prematurità, al fine di individuare delle azioni concrete per il raggiungimento del 4° obiettivo del Millennium Development Goal (MDG) relativo alla riduzione della mortalità infantile sotto i 5 anni.
In occasione della Giornata Mondiale della Prematurità, il prossimo 17 Novembre 2012, verrà annunciato dalle Nazioni Unite il nuovo obiettivo per la riduzione del tasso di nascite pretermine fissato per il 2025.
Nella figura 1, presa da questo report, si riporta il grafico dei nati prematuri (in migliaia) suddivisi per macro aree geografiche per età gestazionale alla nascita.
Nella mappa seguente si legge la concentrazione geografica delle nascite premature per Paese. In evidenza nella tabella di destra gli 11 Paesi con un tasso superiore al 15% in ordine decrescente, dove il primo Paese al mondo con un tasso maggiore di nascite premature è il Malawi con il 18,1%.
Questa fotografia del fenomeno scattata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è un segnale forte che ci fa comprendere la volontà di accrescere l’attenzione sulla prematurità.
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite BanKi-moon invita ognuno di noi ad agire per cambiare il futuro di questi 15 milioni di neonati che ogni anno nascono troppo presto:“Everyone has a role to play”.