Non si ferma mai. Ospedale, allattamento, bollettini medici, follow-up, dilemma fra età corretta o età anagrafica, esami diagnostici, dubbi sul futuro, altri figli cui pensare, un lavoro da ricominciare, cartelle cliniche, e tanto altro ancora. La mamma di un bambino prematuro non si ferma mai, come una neomamma del resto, ma in più con un filo diretto con il neonatologo o lo specialista. Il suo tempo è scandito dal ritmo degli appuntamenti per i controlli clinici e dalle piccole grandi conquiste del suo minuscolo eroe.
In un tornado di emozioni e impegni, questa mamma spesso si dimentica di essere semplicemente una donna.
L’8 Marzo è una data discussa, sfruttata e maltrattata, esaltata e mitizzata. Per la mamma di un bambino prematuro è una giornata come tante altre che aspetta di essere definita bella o brutta in base a cosa succederà al quel minuscolo eroe che sgambetta nell’incubatrice o nella culla o nel già passeggino.
E se per un giorno decidesse di essere una donna prima che la mamma di un bambino prematuro?
Essere donna prima che mamma ogni tanto serve per ricaricarsi e mettere a fuoco gli obiettivi veri. Allora la Festa della Donna è una perfetta occasione (o una scusa) per ricordarsi di fare qualcosa per se stesse.
Alcuni consigli per la giornata della Festa della Donna alle mamme di bambini prematuri:
Buona giornata!
PS: io e mio marito ci ricordiamo ancora la nostra prima uscita dalla nascita della nostra prima prematura: trucco perfetto, il mio miglior vestito, scarpe rosse e tacchi alti, cappotto rosso. Locale perfetto, un ristorante greco nel Chelsea, ottima bottiglia di vino. Come è finita? Mi sono addormentata a tavola. Serata indimenticabile!