Un altro bimbo salvato da una stampante in 3D

Garret, un bambino di 18 mesi, è il secondo bimbo che viene salvato grazie dispositivi medici stampati dalle nuovissime stampanti in 3D. Un altro segnale che negli Stati Uniti si stanno provando nuovi ambiti di applicazione delle stampanti tridimensionali, come il campo medico dei dispositivi salvavita.

Il piccolo Garret Peterson fin dalla nascita respirava grazie all’ausilio del ventilatore poiché affetto da una grave tracheobronchomalacia, una malattia che provoca il rischio di chiusura delle vie aeree bronchiali al più piccolo movimento del bambino.
“Non potrò mai dimenticare quanto è stato difficile vederlo così per la prima volta” ha detto sua mamma, Natalie Peterson, in un video pubblicato dall’ Università del Michigan, dove commenta l’esperienza di vedere suo figlio diventare improvvisamente blu a causa di questa patologia.


 

Natalie, infatti, ha visto per mesi suo figlio diventare blu quattro o cinque volte al giorno e le infermiere rianimarlo, poi con l’aiuto del ventilatore e di una pesante terapia farmacologica si era stabilizzato.

Nel maggio 2013, il padre di Garrett, Jake Peterson, aveva letto un articolo relativo ad un altro bambino con un problema respiratorio simile: Kaiba Gionfriddo con una rara ostruzione nei polmoni chiamati broncomalacia. Nel suo caso era stata utilizzata una tecnica sperimentale mai prima provata prima su un essere umano: i medici avevano creato con una stampante tridimensionale un ausilio fatto di materiale biologico che riproduceva il percorso delle vie respiratorie bloccate di Kaiba.

Nonostante i dispositivi creati con stampanti 3D non fossero ancora stati approvati dalla Food and Drug Administration (l’ente governativo statunitense che si occupa di regolare i medicinali sul mercato) per l’uso su esseri umani, il Dott. Green e il suo collega, l’ingegnere biomedico Scott Hollister, erano riusciti ad ottenere l’autorizzazione da parte della FDA per provare il trattamento su Kaiba. Ora ha 2 anni e non ha alcun sintomo correlato alla sua malacia bronchiale.

La medesima procedura è stata seguita dal Dott. Green per il piccolo Garret che lo scorso dicembre versava in condizioni critiche e il 31 gennaio il Dott. Hollister ha creato con una stampante in 3D l’ausilio necessario con un biopolimero chiamato policaprolattone. Questo ausilio è stato introdotto nei bronchi per espandere le sue vie respiratorie e verrà riassorbito dal corpo del piccolo nel corso dei prossimi tre anni.

Il Dott. Hollister, al termine dell’operazione, ha dichiarato: “Sapere che questo dispositivo ha salvato la vita a un altro bambino è una sensazione pazzesca. Sappiamo che ci sono molte altre applicazioni per questa tecnologia, ma vedere con i propri occhi l’impatto su una vita umana e sulla respirazione è qualcosa di incredibile.”

I medici ritengono che Garrett sarà in grado di respirare autonomamente senza ventilatore entro pochi mesi e a quel punto sarà finalmente in grado di andare a casa con i suoi genitori.

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